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SERVIZIO INDICATORI PERSONALI HEALTH SEARCH
Come principale criterio di analisi è stata utilizzata la prevalenza, ovvero il numero di pazienti che
sono stati sottoposti ad una determinata attività di monitoraggio clinico (es. emoglobina glicata)
e/o hanno utilizzato una specifica classe terapeutica (es. ACE-inibitori in presenza di ipertensione)
[NUMERATORE], sul totale dei pazienti (es. diabete mellito di tipo II) identificati grazie a determinati
criteri diagnostici (es. ICD-9: 250.x) e/o clinici (es. BMI>30) [DENOMINATORE].
Gli indicatori sono relativi all'attività dei 700 medici validati (vedi paragrafo 2.2.2) nel corso del
2011. Le figure descrivono il valore mediano, ovvero il valore in cui è compreso il 50% dei MMG,
relativamente ad ogni singolo indicatore per gli anni 2007 -2011. Ad esempio, l'indicatore DM2 (vedi
Tabella 3.4.1a) nel 2011 ha un valore mediano di 49,2. Questo risultato indica che il 50% dei MMG
ha registrato il BMI a più del 49,2% dei propri pazienti diabetici, mentre il restante 50% ha registrato
il BMI ai propri pazienti diabetici in una percentuale inferiore a tale valore mediano. Inoltre, il valore
mediano dell'indicatore andrebbe confrontato con il valore ideale (nel caso specifico pari al 100%) e
al valore LAP (nel caso specifico pari all' 80%).
BREVE GUIDA ALLA LETTURA DELLE PRINCIPALI MISURE UTILIZZATE
Mediana
: data una successione di valori disposti in ordine crescente di grandezza, è quel valore
preceduto e seguito da uno stesso numero di valori. Se il numero delle grandezze è dispari, la mediana
è quel valore che occupa il posto centrale della successione; se è pari, essendo due i valori centrali, la
mediana è qualunque valore compreso fra di essi (in genere si considera la semisomma dei due valori
centrali).
Ideale: riferimento massimo auspicabile.
LAP: Livello Accettabile Previsto.
3.4 INDICATORI SIMG
3.4.1 AREA METABOLICA
3.4.1.1 DIABETE MELLITO DI TIPO II
Il diabete mellito di tipo II è il risultato di una ridotta produzione pancreatica di insulina associata ad
una ridotta sensibilità dei tessuti periferici bersaglio ("insulino-resistenza"). La prevalenza e l'inciden-
za sono in continua crescita in tutto il mondo. Infatti, nel 1980 la prevalenza standardizzata per età
era pari all' 8,3% tra gli uomini ed il 7,5% tra le donne, mentre nel 2008 è aumentata fino a rag-
giungere 9,8% tra gli uomini e 9,2% tra le donne.
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In Italia, si stimano almeno 3 milioni di diabetici
diagnosticati, valore destinato a salire nei prossimi anni, con una previsione per il 2025 di almeno 5
milioni di persone affette da diabete. Esso è causa di complicanze croniche invalidanti a carico di oc-
chio, rene, sistema nervoso periferico e sistema cardiocircolatorio; tali complicanze rappresentano un
problema di enorme rilevanza clinica, economica e sociale essendo responsabili di un decadimento
della qualità di vita del paziente, d'invalidità e di forti costi per il SSN (6-11% dei costi sanitari totali).
Un aumento della sorveglianza sul diabete è stata pertanto riconosciuta come elemento necessario
all'ottimizzazione delle risorse sanitarie. Ad esempio, i dati dello studio UKPDS
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hanno dimostrato
che il miglioramento del controllo glicemico e pressorio nei pazienti diabetici di tipo 2 è in grado di
ridurre l'incidenza e la gravità delle complicanze e quindi i costi della malattia, grazie soprattutto alla
diminuzione dei ricoveri ospedalieri. D'altra parte, alcune evidenze dimostrano che i pazienti che
3 Danaei G et al. National, regional, and global trends in fasting plasma glucose and diabetes prevalence since 1980: system-
atic analysis of health examination surveys and epidemiological studies with 370 country-years and 2·7 million participants.
Lancet. 2011 Jul 2;378(9785):31-40.
4 King P, et al. The UK prospective diabetes study (UKPDS): clinical and therapeutic implications for type 2 diabetes. Br J Clin
Pharmacol 1999;48:643-8.