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RICERCHE 2011-2012 A CURA DEI MMG ADERENTI AL NETWORK "HEALTH SEARCH"
Ipertensione secondaria maligna
30
0,31
Ipertensione secondaria maligna altra orig.
1
0,01
Ipertensione secondaria benigna altra orig.
5
0,05
Ipertensione secondaria
545
5,68
Ipertensione secondaria altra origine
15
0,16
TOTALE IPERTENSIONI SECONDARIE
594
6,19
Il parere del Medico di Medicina Generale
Se prendiamo in considerazione i dati del database di HS-CSD LPD e li confrontiamo con dati di studi
specialistici (Kaplan NM ed. Clinical Hypertension, 7th ed.) notiamo una accettabile vicinanza dei
valori di prevalenza, e in particolare se esaminiamo alcune forme di ipertensione secondaria quali l'
ipertensione nefroparenchimale (1.0 ­ 5.0 su 10.000 in letteratura), l' ipertensione nefrovascolare
(0.1 ­ 0.8), l' iperaldosteronismo (0.3 ­ 0.5), la sindrome di Cushing (0.1 ­ 0.2), il feocromocitoma
(0.1 ­ 0.2), la coartazione aortica (1.0 - 0.2).
Soffermandosi sul numero dei casi di ipertensione secondaria da sindrome delle apnee notturne, il
numero assoluto di 900.000, riportato dai dati ISTAT 2003, è inferiore, se traslato ai dati di preva-
lenza, a quanto presente in HS per il 2009. Entrambi i valori sono comunque elevati, e siccome la
diagnosi di questa patologia secondaria, più che per altre forme di ipertensione secondaria, riveste
una notevole importanza nell'attività quotidiana del MMG, è corretto focalizzarsi su quelli che sono i
segni e sintomi che il clinico deve prendere in considerazione in questo ambito assistenziale. Questo
quadro clinico rappresenta spesso una complicazione dell'obesità (oltre il 60% nell'obesità grave) e
possiede un elevato rischio cardio vascolare che include le aritmie maligne e lo scompenso cardiocir-
colatorio.
Clinicamente, questi sono gli aspetti sostanziali da tenere in considerazione:
Anamnesi: russamento, apnea durante il sonno, risvegli frequenti, crisi dispnoiiche, nicturia, alterata
attività durante il sonno, eccessiva sonnolenza diurna, cefalee, perdita della memoria, depressione.
Esame obiettivo: ipertensione, sovrappeso (soprattutto viscerale), alterazioni della cavità orale (iper-
trofia tonsillare, ugola ispessita).
Diagnosi: è indispensabile uno Studio Polisonnografico notturno col quale è possibile distinguere tre
gradi di apnea notturna, e la registrazione della pressione arteriosa nelle 24 ore che dimostra valori
pressori più alti durante la notte e incremento dei valori pressori al mattino con eccessiva variabilità
dei valori pressori stessi e picchi pressori eccessivi notturni.
Trattamento: Il paziente con sindrome delle apnee notturne presenta un rischio cardiovascolare
molto elevato e richiede un intervento terapeutico efficace per correggere la desaturazione di ossi-
geno e le sue conseguenze. Tra queste rientra l'Ipertensione resistente che richiede l'impiego di 3 o
più farmaci antipertensivi; in questo contesto anche il calo ponderale è fondamentale per il raggiun-
gimento dei target terapeutici.
In conclusione è possibile affermare che, alla luce del ruolo cardine della Medicina Generale nel mo-
nitoraggio e trattamento dell'ipertensione secondaria, la corretta codifica e registrazione di questa
malattia, ancora non perfettamente in linea con le stime attese di prevalenza per alcune specifiche
sotto-categorie diagnostiche, potrebbe essere funzionale a valutare e migliorare l'approccio assisten-
ziale di diagnosi e trattamento per questa specifica patologia.
A cura del Dott. Antonio Zampogna, MMG, Direttore del corso di formazione in Medicina Generale
- Regione Liguria e della Dott.ssa Romina Casaretto, triennio 2006/2009