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RICERCHE 2011-2012 A CURA DEI MMG ADERENTI AL NETWORK "HEALTH SEARCH"
il primo ed unico sintomo di queste patologie. Probabilmente l'osservazione di un arco temporale più
lungo porterebbe ad un aumento di queste diagnosi. Resta comunque un numero non trascurabile
di diagnosi di "tosse" che rimangono tali nel tempo.
Il reflusso gastro-esofageo, legato al sintomo tosse si dimostra in aumento nel corso degli anni.
La visita pneumologica e l'RX torace sono gli interventi diagnostici più richiesti mentre la terapia più utilizzata
è rappresentata dal beclometasone per via aerosolica e dai sedativi della tosse. Un dato verosimilmente critico
è dato dall'uso dell'antibiotico per un problema rappresentato da un unico sintomo facendo ipotizzare in
questi casi il sospetto da parte del medico di una malattia infiammatoria acuta delle prime vie aeree.
In conclusione, in un numero non trascurabile di casi il sintomo "tosse" viene registrato come pro-
blema che non evolve verso una diagnosi più accurata di patologia respiratoria acuta o cronica. Pro-
babilmente, l'osservazione di un arco temporale maggiore di 3 mesi avrebbe condotto ad identificare
un maggior numero di diagnosi successive. Negli altri casi l'ipotesi più probabile è che si tratti di pa-
tologie autolimitantesi che non hanno consentito un'ulteriore valutazione da parte del medico. Non
è da escludere, tuttavia, la possibilità di una registrazione non accurata dell'evoluzione del problema.
A cura del Dr. Antonio Metrucci presidente SIMG sezione di Lecce
8.2 ANNO 2012
8.2.1 IMPATTO EPIDEMIOLOGICO DELLA DIARREA TRA I PAZIENTI DEL MEDICO DI
MEDICINA GENERALE
Premessa
La diarrea è un disturbo della defecazione caratterizzato da una frequente emissione di feci (3 o più eva-
cuazioni nelle 24 ore) e/o da diminuita consistenza delle feci e/o da aumento del peso fecale (>200 g/24/h).
Le cause di diarrea sono molteplici e vanno da affezioni infiammatorie del tratto gastroenterico ad
eziologia infettiva e non, fino ai tumori.
Secondo le caratteristiche di presentazione temporale, la diarrea viene classificata in acuta (3 o più
evacuazioni di feci molli-acquose nelle 24 ore), persistente (quando la durata è superiore alle 2 setti-
mane) e cronica (se di durata superiore a 30 giorni).
Questa classificazione è utile nell'orientare il sospetto diagnostico sulla base delle cause più frequenti
delle varie forme. Le diarree acute hanno comunemente una causa infettiva, tossinfettiva o iatrogena. I
ceppi batterici che più frequentemente causano diarrea acuta sono l'Escherichia coli, il Vibrio cholerae,
Salmonelle, Staphylococcus aureus, e il Clostridium perfringens
. Le diarree acute iatrogene sono invece
il risultato di effetti collaterali e indesiderati dovuti a terapie farmacologiche. Tra i farmaci che possono
causare diarrea acuta sono da segnalare gli antibatterici, i FANS e farmaci per l'apparato cardiovascola-
re. Le diarree persistenti-ricorrenti sono normalmente causate da allergie, dalla sindrome dell'intestino
irritabile, da errori alimentari o da fattori psicosomatici quali lo stress. Le diarree croniche sono causate
da patologie anche molto gravi come tumori, malattie infiammatorie croniche intestinali (colite ulcero-
sa, morbo di Crohn), patologie endocrine, parassitarie, da malassorbimento come la celiachia.
Le forme di diarrea acuta ed anche persistente vengono quasi sempre gestite nell'ambito della me-
dicina generale e la consulenza specialistica viene richiesta per forme ricorrenti o croniche di diarrea.
Sulla base di queste considerazioni è utile conoscere l'impatto di questa condizione clinica nella pra-
tica della medicina generale, la relativa frequenza di presentazione delle varie forme di diarrea e le
modalità di gestione diagnostico-terapeutica ai fini di programmare progetti formativi-educazionali
sulla gestione più appropriata della diarrea alla luce delle attuali conoscenze.