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RICERCHE 2011-2012 A CURA DEI MMG ADERENTI AL NETWORK "HEALTH SEARCH"
Il parere del Medico di Medicina Generale
Tutto ciò che in medicina generale ruota intorno al problema cancro ha assunto proporzioni straor-
dinarie. Dall'attività tipicamente medica (la diagnosi tempestiva, l'assistenza alle persone in terapia,
il controllo periodico) alle attività tipiche dei setting delle cure primarie, ove gli elementi clinici sono
strettamente intrecciati agli aspetti psicosociali (il counselling in prevenzione primaria e secondaria,
l'orientamento, le decisioni, l'assistenza a casa, le equipe di ADI e le cure palliative), i carichi di lavoro
dominano il quotidiano, insieme all'area delle malattie metaboliche e cardiovascolari.
Le prevalenze in continuo aumento, a causa dell'invecchiamento della popolazione, di diagnosi pre-
coci e di terapie efficaci, fanno sì che un MMG del Nord Est d'Italia possa avere tra i suoi assistiti più
di 100 persone con una diagnosi di cancro.
I dati di Health Search, straordinari, ci aiutano a leggere con precisione la dimensione quantitativa
del problema, meno quella qualitativa, quella del come piuttosto che del quanto, dove il come com-
prende la dimensione umana e relazionale. Quando il quanto diventa così rilevante indirettamente
ci stimola a pensare al come, come riuscire a garantire il tempo necessario per parlare, per offrire a
ciascuno la possibilità di pensare e discutere di sé, non solo della sua malattia. È la sfida della riorga-
nizzazione delle cure primarie, personale amministrativo e sanitario non medico che restituisca tempo
ai medici di MG, tempo da impiegare per parlare, visitare, e insieme al paziente decidere. E, inoltre,
audit e rivalutazione dei processi di cura, una cartella informatica evoluta e strumenti di gestione e
controllo. Li abbiamo pensati, creati e messi a punto, abbiamo bisogno di tempo per sfruttarli nel
migliore dei modi, a tutto vantaggio della salute dei nostri assistiti.
A cura del Dr. Maurizio Cancian, Responsabile Area Oncologica SIMG
8.1.4 IMPATTO EPIDEMIOLOGICO DELLE MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE
INTESTINALI IN MEDICINA GENERALE
Premessa
Quasi 200.000 italiani soffrono delle cosiddette Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI)
che comprendono la Malattia di Crohn (MC) e la colite ulcerosa (CU).
La causa dell'infiammazione cronica dell'intestino è ancora sconosciuta e sono state avanzate diverse
ipotesi tra le quali, la più accreditata, è quella di una reazione immunologica incontrollata da parte
dell'intestino verso antigeni ivi normalmente presenti.
La colite ulcerosa colpisce principalmente il retto ed il colon distale, può estendersi anche in parte o
totalmente al colon, mentre non interessa mai altre parti dell'intestino.
La malattia di Crohn invece può manifestarsi in tutto il canale alimentare, dal cavo orale fino all'ano,
con una maggiore frequenza nell'ileo terminale e in tratti variabili del colon oppure di entrambe le zone.
La cronicità delle due patologie non esclude che i pazienti possano godere di un periodo prolungato
di benessere ed assenza di sintomi nel quale però persiste un certo grado di infiammazione dei tessuti
intestinali e loco-regionali.
Proprio per queste sue caratteristiche di cronicità, il paziente con MICI si inserisce in un quadro assi-
stenziale a lungo termine che impatta nell'attività lavorativa giornaliera del medico di famiglia.
L'assenza di un vero e proprio registro epidemiologico nazionale non consente di effettuare consi-
derazioni importanti sull'impatto assistenziale della colite ulcerosa e del morbo di Crohn nella popo-
lazione italiana ed un primo importante contributo della Medicina Generale (MG) potrebbe essere
quello di fornire dati aggiornati sulla prevalenza di queste due patologie ai fini di una migliore pro-
grammazione dell'assistenza sia a livello territoriale che ospedaliero.