clinica che si verifica in un paziente simultaneamente ma indipendente ad un altra condizione patologica; (2) una condizione clinica che si verifica in un paziente come causa o come effetto alla presenza di un altra condizione patologica. Il Charlson Comorbidity Index (CCI) rappresenta l'indice maggiormente utilizzato per valutare quantitativamente la comorbilità di un paziente o di una popolazione. alla singola patologia. Tale indice è stato sviluppato nel 1987 come indice di predizione del tasso di mortalità. Successivamente, è stato utilizzato ed adattato come metodo di valutazione del grado di severità clinica di una popolazione di assistiti (case-mix) con l'obiettivo di quantificare il consumo di risorse sanitarie in una determinata popolazione. pari a 0, mentre in circa il 10% coloro i quali hanno un CCI > 2, senza particolari differenze correlate al sesso. Il valore del CCI è naturalmente fortemente correlato all'età dei pazienti, sia nei maschi che nelle femmine (Figura 4.4b-c). Infatti, dai dati a nostra disposizione la proporzione di soggetti con CCI > 2 aumenta considerevolmente sia nei maschi (età 15-25: 0,7% vs. età 75-84: 37,5%) che nelle femmine (età 15-25: 0,7% vs. età 75-84: 25,8%). Tuttavia, è evidente da queste informazioni un grado di severità clinica maggiore nei maschi nelle fasce di età più adulte. Infine, dai dati che emergono in relazione all'area geografica non si riscontrano particolari differenze su base geografica (Figura 4.4d). Questo dato conferma che il differente comportamento diagnostico-terapeutico associato all'area geografica, rilevato in diverse ricerche condotte su base nazionale, non sembrerebbe essere determinato da differenze di ordine clinico. quantitativamente la comorbilità di un paziente o di una popolazione. Ad ogni patologia che compone lo score finale (per un totale di 17 patologie) viene assegnato uno score di 1,2,3,6 in base al rischio di morte associato alla singola patologia. Tale indice è stato sviluppato nel 1987 come indice di predizione del tasso di mortalità. Successivamente, è stato utilizzato ed adattato come metodo di valutazione del grado di severità clinica di una popolazione di assistiti (case-mix) con l'obiettivo di quantificare il consumo di risorse sanitarie in una determinata popolazione. |