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I DETERMINANTI DI SALUTE
4.2 SOVRAPPESO ED OBESITÀ
L'obesità rappresenta una delle maggiori cause di mortalità nei paesi più industrializzati, con un trend che sta
assumendo, nel corso degli ultimi decenni, la forma di una vera e propria "epidemia". Diversi studi hanno associato
l'obesità insorgenza di diverse malattie croniche tra le quali le malattie cardiovascolari, il diabete mellito, certi tipi
di tumore e l'osteoartrite.
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La maggior parte dei ricercatori indicano nello stile di vita sedentario (vedi paragrafo 4.3), associato ad un regime
dietetico non equilibrato a partire dall'età pediatrica, le cause più rilevanti associate all'aumento nella proporzione
di sovrappeso od obesi nei paesi più industrializzati. Nel 2005 l'OMS ha stimato in circa 400 milioni di adulti (9,8%)
la prevalenza di obesi nel mondo. Nel periodo 1990-2000 in Europa è stata registrata una prevalenza di obesità
variabile dal 20% al 27% negli uomini e dal 10% al 38% nelle donne.
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Secondo le stime dell'ISTAT l'Italia si mantiene tra i paesi con il tasso di obesità minore rispetto agli altri paesi
Europei (10,2%), sebbene la quota di soggetti in sovrappeso risulta tra le più elevate d'Europa (~35%).
Nel presente paragrafo, i pazienti sono stati divisi nelle quattro categorie di indice di massa corporea (BMI), secondo
la classificazione OMS attualmente in uso: (1) sottopeso: <18; (2) normopeso: 18-24,9; (3) sovrappeso: 25-29,9;
(4) obesi: >30. Il dato di BMI considerato è l'ultimo disponibile entro il 31/12/2007.
La Figura 4.2a riporta le distribuzioni dei valori di BMI, per i pazienti maschi e femmine dei 450 medici selezionati
(vedi paragrafo 2.3.2) con almeno un dato registrato di BMI. Tra le donne, le obese rappresentano il 29,0%
del campione totale, mentre quelle sovrappeso il 19,2%. Tra gli uomini prevale il numero di sovrappeso (42,6%),
mentre i pazienti obesi rappresentano il 18,8%. Tale dato è sensibilmente più alto rispetto a quanto rilevato
dall'ISTAT, dove la somma della popolazione di pazienti adulti in sovrappeso ed obesi risulta pari a circa il 37%
nelle donne ed al 55% negli uomini. Le ragioni possono essere imputabili, da un lato, alla tendenza da parte dei
MMG di registrare i valori di BMI più elevati (Health Search-THALES), dall'altro (ISTAT), alla tendenza da parte della
popolazione intervistata a diminuire il proprio peso corporeo.
Le Figure 4.2b-c descrivono la distribuzione del BMI per classi d'età tra i pazienti maschi e femmine. Il trend segue
un andamento simile, con la percentuale di pazienti sovrappeso che cresce al crescere dell'età, mentre quella dei
"normopeso" mostra un andamento inverso. Le percentuali più alte di "normopeso" si hanno tra i 15 ed i 54 anni,
mentre le più alte per gli obesi si hanno tra i 55 e i 74 anni.
La Figura 4.2d mostra la distribuzione dei valori di BMI per area geografica: in tutte le aree la percentuale più alta
è quella relativa ai pazienti "normopeso" in particolare nel Nord-ovest (47,8%) e nel Nord-est (45,9%). Nel Sud
(22,4%) e nelle Isole (25,1%) sono registrate le percentuali più alte di pazienti obesi.
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World Health Organization (2000). Technical report series 894: "Obesity: preventing and managing the global epidemic." Geneva: World Health Organization.
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National Heart, Lung, and Blood Institute. Clinical Guidelines on the Identification, Evaluation, and Treatment of Overweight and Obesity in Adults. International
Medical Publishing, Inc.