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I DETERMINANTI DI SALUTE
I DETERMINANTI DI SALUTE
Capitolo 4
I determinanti di salute sono i fattori la cui presenza modifica in senso positivo o negativo lo stato di salute di una
popolazione. Accreditati studi internazionali hanno effettuato una stima quantitativa dell'impatto di alcuni fattori
sulla longevità delle comunità, utilizzata come indicatore indiretto dello stato di salute: i fattori socio-economici e
gli stili di vita contribuiscono per il 40-50%, lo stato e le condizioni dell'ambiente per il 20-30%, l'eredità genetica
per un altro 20-30% e i servizi sanitari per il 10-15%.
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In particolare, nei Paesi con un maggiore invecchiamento della popolazione, tra i quali l'Italia, per i quali le condizioni
igienico-sanitarie assicurano livelli qualitativamente alti, il ruolo degli stili di vita nella prevenzione delle malattie
croniche assume un ruolo ed un peso ancora più rilevante.
4.1 L'ABITUDINE AL FUMO DI TABACCO
Tutte le più recenti pubblicazioni internazionali stimano nel fumo di tabacco uno dei maggiori determinati di
mortalità, con un rischio attribuibile pari a circa il 10% su scala mondiale. Il fumo rappresenta il principale fattore
di rischio per le malattie cardiovascolari, le malattie respiratorie croniche e le patologie tumorali. La riduzione di
questo fattore di rischio modificabile rappresenta pertanto una delle priorità sanitarie di maggiore importanza per
il miglioramento dello stato di salute della popolazione.
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Nella Figura 4.1a vengono riportate le distribuzioni di fumatori, ex-fumatori e non fumatori, per i pazienti maschi
e femmine dei 450 medici selezionati (vedi paragrafo 2.3.2) con l'ultimo dato registrato di fumo entro la fine
del 2007 in Italia. Tra le donne predominano le non fumatrici (69,0%), le ex-fumatrici sono il 9,8% e le fumatrici
sono il 21,1%. Anche tra gli uomini predominano i non fumatori seppure con una quota sensibilmente più bassa
(40,5%) rispetto alle donne, gli ex-fumatori sono il 27,9% e i fumatori sono il 31,6%.
Nelle Figure 4.1b-c vengono mostrati i dati sul fumo per classi d'età tra i pazienti maschi e femmine. In generale,
non si riscontrano differenze particolari tra i due sessi, con una prevalenza più alta di fumatori nelle classi d'età
comprese tra 25 e 54 anni. Differenze si osservano nelle fasce più anziane dove è predominante la classe di ex
fumatori tra i maschi e di non fumatori nelle femmine. Questo trend sembra imputabile ad un differente costume,
soprattutto nel passato (effetto di coorte), che registrava un'ampia prevalenza di fumatori maschi rispetto alle
femmine. Tale dato non è, tra l'altro, particolarmente differente rispetto a quanto osservato dall'ISTAT nel 2006
nell'indagine multiscopo sugli aspetti della vita quotidiana.
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L'analisi del dato di fumo stratificato per area geografica (Figura 4.1d) indica una maggiore prevalenza di fumatori
nel Sud (28,4%) e nelle Isole (27,4%).
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Murray CJ, Lopez AD. Mortality by cause for eight regions of the world: Global Burden of Disease Study. Lancet 1997; 349(9061):1269-76. Lancet 2007;
370(9604):2044-53.
2
Asaria P, Chisholm D, Mathers C, Ezzati M, Beaglehole R. Chronic disease prevention: health effects and financial costs of strategies to reduce salt intake and
control tobacco use. Lancet 2007; 370(9604):2004.
3
Istituto Nazionale di Statistica. Indagine multiscopo annuale sulle famiglie"Aspetti della vita quotidiana": anno 2006. Roma: ISTAT, 2007.