del tono muscolare e dell'elasticitā articolare, ma influisce positivamente nella prevenzione di alcune patologie come l'ipertensione, l'obesitā, le malattie coronariche, il diabete mellito di tipo II, l'insonnia e la depressone. Inoltre, recenti studi hanno dimostrato un possibile effetto neuroprotettivo, ipotizzando la sua potenziale efficacia nella riduzione del rischio di demenza. oppure qualsiasi tipo di attivitā fisica. Le informazioni sull'attivitā fisica relative al database HS-THALES riguardano l'ultimo dato disponibile entro il 31/12/2007 e sono state classificate, sulla base di criteri oggettivi standardizzati, secondo il seguente schema: (1) Attivitā fisica Assente; (2) Attivitā fisica Leggera; (3) Attivitā fisica Media; (4) Attivitā fisica Pesante. Complessivamente, i dati risultano sovrapponibili rispetto a quanto riportato dall'ISTAT (Figura 4.3a). Nei maschi la componente di pazienti con attivitā fisica assente č pari al 33,8% del totale, mentre la maggior parte svolge un attivitā fisica leggera (39,6%) o media (22,9%). Nelle donne, la maggior parte svolge un'attivitā fisica leggera (42,4%) o assente (44,2%), mentre solo lo 0,7% svolge un'attivitā fisica pesante. Le Figure 4.3b-c mostrano i livelli di attivitā fisica nei due sessi in relazione all'etā. In entrambi i casi i risultati mostrano lo stesso andamento con una relazione inversa tra livelli di attivitā fisica media/pesante e l'aumento dell'etā. Infine, nella Figura 4.3d viene descritta l'attivitā fisica in relazione all'area geografica di appartenenza. Dai risultati emerge la maggiore prevalenza di pazienti che svolge attivitā fisica media/pesante nel Nord-ovest (23,7%) e la minore prevalenza nelle Isole (13,1%). |