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SERVIZIO INDICATORI PERSONALI HEALTH SEARCH
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Capitolo 3
Negli ultimi anni il panorama della sanità in Italia ed in Europa è andato mutando con grande velocità. Le aumentate
esigenze della popolazione in termini di salute, l'incremento delle patologie croniche legate all'innalzamento
dell'età media, la disponibilità di terapie preventive sempre più numerose hanno creato una situazione nuova ed
in rapida evoluzione. L'aumento della domanda di prestazioni e di aspettativa di salute ha, peraltro, evidenziato la
necessità di utilizzare in maniera razionale quelle risorse che appaiono sempre più limitate per rispondere ai bisogni
di salute.
L'insieme di questi fattori ha imposto alla medicina una riflessione profonda sul suo modo di operare ed ha
fornito uno stimolo potente al dibattito sulla qualità delle cure. In particolare, si sono sviluppati modelli tesi a
garantire l'implementazione della medicina basata sulle evidenze con la conseguente applicazione e verifica di
standard qualitativi. In Italia, la SIMG è da molti anni impegnata a sviluppare e promuovere la "qualità certificata"
in medicina generale. Tuttavia, il concetto di verifica della qualità in Medicina Generale è strettamente legato alla
definizione di standard ed indicatori, avendo come punto di riferimento l'insieme delle evidenze scientifiche e la
pratica clinica quotidiana.
Per il raggiungimento di tali obiettivi, gli indicatori di qualità sono stati ideati come uno strumento valido per
migliorare le attitudini degli stessi MMG, che possono in tal modo confrontarsi con dati di pertinenza clinica,
certamente più legati alla loro pratica ed ai problemi che essi incontrano giornalmente, ma anche ai politici sanitari
che devono implementare e valutare programmi di sanità pubblica.
3.1 SCELTA DEGLI INDICATORI
Un indicatore di qualità (struttura, processo, appropriatezza prescrittiva, esito) viene definito come "un elemento
misurabile dell'attività medica per cui esistono delle evidenze secondo cui possa essere utilizzato per determinare
la qualità della cure fornite e quindi capace di modificarle".
1
Tuttavia, gli indicatori non sono sempre facilmente
trasferibili da un paese all'altro per la differente cultura prescrittiva ed i bisogni specifici dei pazienti. Uno studio
irlandese
2
ha mostrato in che modo i MMG classifichino un set di indicatori di qualità di cura in ordine di importanza
e come poi si comportino nella pratica clinica attraverso un database di prescrizione. Dall'analisi è risultato come
esistano punti di vista differenti riguardo alla validità degli indicatori stessi, con una notevole divergenza tra pratica
e teoria nell'applicarli.
Pertanto, la scelta degli indicatori deve essere effettuata sulla base di una specifica strategia progettuale, legata
strettamente ad obiettivi, risultati ed attività dell'intervento.
In generale, per la scelta degli indicatori sono stati identificati i compiti ritenuti prioritari in medicina generale
nella gestione delle principali patologie croniche, ad esempio diagnosi del diabete mellito, gestione del paziente
diabetico e diagnosi precoce delle principali complicanze, controllo metabolico e dell'ipertensione arteriosa. La
scelta finale è stata effettuata sulla base dei seguenti criteri:
·
Rilevanza, pertinenza e solidità ricavata dalle principali linee guida nazionali o internazionali
·
Rilevanza rispetto alla pratica clinica del MMG
·
Facilità (rapidità), affidabilità ed alta probabilità di livelli minimi di registrazione nella cartella clinica
informatizzata
·
Semplice ed immediata valutazione ed interpretazione
·
Possibilità di miglioramento
·
Relazione con più elementi del processo di cura (prevenzione/diagnosi/terapia/follow-up)
1
Lawrence M, Olesen F. Indicators of quality in healthcare. Eur J General Pract 1997; 3: 103­8.
2
Okechukwu I, Bennett K, Feely J. General practitioners' ranking of evidence-based prescribing quality indicators: a comparative study with a prescription database.
Br J Clin Pharmacol 2006; 62:218-24.