background image
[87]
PREVALENZA E MANAGEMENT DELLE PATOLOGIE A MAGGIOR IMPATTO SOCIALE
Capitolo 6
Le proiezioni demografiche delle Nazioni Unite per i paesi occidentali indicano un progressivo invecchiamento
della popolazione che porterà nel 2050 la popolazione di ultra 65enni ad una percentuale di circa il 25% della
popolazione complessiva. Secondo le proiezioni di Eurostat, l'ampiezza relativa della fascia di popolazione in età
lavorativa subirà una riduzione e, entro il 2050, l'attuale rapporto di 4:1 tra le persone in età lavorativa e quelle di età
superiore a 65 anni passerà a 2:1. Poiché l'invecchiamento della popolazione è accompagnato da un mutamento
epidemiologico che porterà verso un'aumentata prevalenza di malattie croniche (stime americane indicano in circa
il 50% la percentuale di soggetti colpiti da patologie croniche nel 2030), i sistemi sanitari dovranno essere orientati
diversamente per potersi occupare del crescente numero di persone con disabilità.
1,2
Dalla tendenza all'invecchiamento della popolazione e dal conseguente incremento della cronicità, scaturisce la
necessità di disporre di dati longitudinali validi e confrontabili riguardo alla salute della popolazione. L'obiettivo di
questi sistemi di monitoraggio dovrebbe essere quello di produrre e rendere disponibili sia informazioni sugli esiti
non fatali delle malattie croniche, che dati affidabili sui legami fra i diversi determinanti di salute nel corso della vita
con lo stato di salute della popolazione. Questi strumenti possono rappresentare inoltre un importante strumento
di conoscenza della diffusione di una patologia in un determinato ambito territoriale, permettendo anche di
valutare, attraverso la descrizione del numero dei pazienti presenti, il carico assistenziale che ne può scaturire e, di
conseguenza, le risorse correlate necessarie.
Fino ad oggi non sono stati pubblicati dati correnti di prevalenza delle patologie croniche: la loro disponibilità è
stata infatti condizionata dalla progettazione di studi epidemiologici ad hoc, oppure di algoritmi che calcolano
indirettamente la prevalenza della malattia in studio. La scheda di dimissione ospedaliera (SDO) fornisce dati che
contengono informazioni accurate sulla prevalenza di determinate patologie, sebbene l'uso di tali informazioni è
legata all'accesso di questi pazienti nelle strutture ospedaliere. Pertanto, i dati della medicina generale possono
colmare la carenza informativa relativa alla diffusione delle malattie croniche nella popolazione, in quanto i MMG
rappresentano gli operatori sanitari più impegnati nell'identificazione e nella presa in carico dei soggetti affetti da
patologie croniche.
In aggiunta, nel presente capitolo viene descritto il pattern prescrittivo dei principali farmaci utilizzati per una
specifica patologia sotto osservazione. Queste analisi, accanto a quelle pubblicate nel Rapporto nazionale 2007
sull'uso dei Farmaci in Italia
, a cura dell'OSMED, spostano la dimensione dell'appropriatezza da un'analisi di tipo
prevalentemente farmaceutico ad un orientamento più clinico dove l'indicazione al trattamento rappresenta
l'elemento di valutazione principale.
6.1 NOTE METODOLOGICHE
Le patologie analizzate sono state selezionate in base alla diagnosi registrata dal medico nella cartella clinica del
paziente tramite codifica ICD-9 CM. Per tutte le analisi successive i pazienti considerati sono quelli attivi (cioè quelli
permanentemente presenti nel database che non siano deceduti né revocati) al 31 dicembre dell'anno oggetto
dell'osservazione, con età superiore a 14 anni e con almeno 2 anni di storia clinica nel database.
Per ogni patologia sono state analizzate:
·
la prevalenza di patologia (%) standardizzata per fasce d'età e stratificata per sesso dal 2003 al
2007.
·
la prevalenza d'uso di farmaci per la specifica patologia. Essa viene calcolata, ad esempio nel 2007,
dividendo il numero di soggetti che hanno ricevuto nel corso dell'anno di osservazione un determinato
PREVALENZA E MANAGEMENT DELLE PATOLOGIE
A MAGGIOR IMPATTO SOCIALE
1
Partnership for Solutions, Johns Hopkins University, Chronic Conditions: Making the Case for Ongoing Care, December 2002.
2
World Health Organization. Preventing chronic diseases: a vital investment: WHO global report. WHO 2005.