della popolazione che porterà nel 2050 la popolazione di ultra 65enni ad una percentuale di circa il 25% della popolazione complessiva. Secondo le proiezioni di Eurostat, l'ampiezza relativa della fascia di popolazione in età lavorativa subirà una riduzione e, entro il 2050, l'attuale rapporto di 4:1 tra le persone in età lavorativa e quelle di età superiore a 65 anni passerà a 2:1. Poiché l'invecchiamento della popolazione è accompagnato da un mutamento epidemiologico che porterà verso un'aumentata prevalenza di malattie croniche (stime americane indicano in circa il 50% la percentuale di soggetti colpiti da patologie croniche nel 2030), i sistemi sanitari dovranno essere orientati diversamente per potersi occupare del crescente numero di persone con disabilità. necessità di disporre di dati longitudinali validi e confrontabili riguardo alla salute della popolazione. L'obiettivo di questi sistemi di monitoraggio dovrebbe essere quello di produrre e rendere disponibili sia informazioni sugli esiti non fatali delle malattie croniche, che dati affidabili sui legami fra i diversi determinanti di salute nel corso della vita con lo stato di salute della popolazione. Questi strumenti possono rappresentare inoltre un importante strumento di conoscenza della diffusione di una patologia in un determinato ambito territoriale, permettendo anche di valutare, attraverso la descrizione del numero dei pazienti presenti, il carico assistenziale che ne può scaturire e, di conseguenza, le risorse correlate necessarie. stata infatti condizionata dalla progettazione di studi epidemiologici ad hoc, oppure di algoritmi che calcolano indirettamente la prevalenza della malattia in studio. La scheda di dimissione ospedaliera (SDO) fornisce dati che contengono informazioni accurate sulla prevalenza di determinate patologie, sebbene l'uso di tali informazioni è legata all'accesso di questi pazienti nelle strutture ospedaliere. Pertanto, i dati della medicina generale possono colmare la carenza informativa relativa alla diffusione delle malattie croniche nella popolazione, in quanto i MMG rappresentano gli operatori sanitari più impegnati nell'identificazione e nella presa in carico dei soggetti affetti da patologie croniche. specifica patologia sotto osservazione. Queste analisi, accanto a quelle pubblicate nel Rapporto nazionale 2007 sull'uso dei Farmaci in Italia, a cura dell'OSMED, spostano la dimensione dell'appropriatezza da un'analisi di tipo prevalentemente farmaceutico ad un orientamento più clinico dove l'indicazione al trattamento rappresenta l'elemento di valutazione principale. paziente tramite codifica ICD-9 CM. Per tutte le analisi successive i pazienti considerati sono quelli attivi (cioè quelli permanentemente presenti nel database che non siano deceduti né revocati) al 31 dicembre dell'anno oggetto dell'osservazione, con età superiore a 14 anni e con almeno 2 anni di storia clinica nel database. Per ogni patologia sono state analizzate: |