Essa costituisce un importante causa di morbilità e mortalità nei paesi industrializzati ed in quelli in via di sviluppo. Vari studi epidemiologici hanno mostrato che la BPCO risulta la quarta causa di morte nel mondo e che nel 2020 rappresenterà la terza causa. risultano ancora di incerta definizione. La reale prevalenza di questa patologia all'interno della stessa popolazione può infatti variare a seconda dello strumento utilizzato per identificarla: sintomi respiratori riferiti, diagnosi medica, funzionalità polmonare. Mannino et al. ha mostrato che nel 2000 la prevalenza di BPCO, identificata tramite interviste ai pazienti che riferivano una diagnosi medica di BPCO, risultava 4.6% nei maschi e 7.3% nelle femmine. nelle femmine risultava notevolmente inferiore alla prevalenza di tosse ed espettorato cronico, sintomi compatibili con un quadro di bronchite cronica. Recentemente le linee guida GOLD hanno ribadito che soltanto l'indagine spirometria è in grado di fornire una conferma diagnostica alla diagnosi di BPCO. stima che oltre il 50% dei fumatori sviluppa nel corso della vita una malattia respiratoria cronica. Pertanto, un adeguato monitoraggio, eventuali strategie di cessazione del fumo di sigaretta nei soggetti a rischio appare di primaria importanza nella gestione di tali pazienti. Inoltre, ai fini di un adeguata prevenzione delle riacutizzazione e delle complicanze polmonari, le linee guida GOLD suggeriscono una riduzione attiva dei fattori di rischio attraverso la vaccinazione anti-influenzale. un ruolo determinante. L'infiammazione cronica è associata ad un aumento della reattività bronchiale che porta a ricorrenti episodi di respiro sibilante, di dispnea, di costrizione toracica e di tosse, specialmente notturna o mattutina. Questi episodi sono associati di solito a diffusa, ma variabile, ostruzione del flusso aereo all'interno del polmone, che è spesso, a differenza della BPCO, reversibile spontaneamente o dopo trattamento. Come per la BPCO, la mancanza di una definizione precisa ed universalmente accettata di asma rende problematico il confronto dei dati di prevalenza. Nonostante ciò, sulla base dell'applicazione di metodi standardizzati per misurare la prevalenza dell'asma e del respiro sibilante, la letteratura indica una prevalenza variabile tra l'1%-18%. polmonare e specialmente la dimostrazione di reversibilità delle alterazioni funzionali, aumentano notevolmente l'accuratezza diagnostica. I meccanismi che conducono allo sviluppo e alla comparsa di asma sono complessi ed interattivi. Tra i vari fattori di rischio ambientali, il fumo di tabacco è associato con un accelerato declino della funzione polmonare con l'aumento della gravità dell'asma; esso può rendere i pazienti meno sensibili al trattamento con i glucocorticosteroidi inalatori e sistemici, e riduce la probabilità che l'asma sia controllato. |